Diagnosticare il morbo di Parkinson resta una sfida, dato che non esiste un test definitivo e l’identificazione si basa ancora sull’osservazione dei sintomi fisici. Ma una nuova ricerca apre scenari promettenti: l’intelligenza artificiale è in grado di rilevare marcatori vocali della malattia con una precisione superiore al 90%, potenzialmente anche prima dell’insorgere dei disturbi motori.
Alla ricerca di un metodo di screening non invasivo ed economicamente accessibile, Aniruth Ananthanarayanan e il suo team dell’Università del North Texas hanno analizzato 195 registrazioni vocali provenienti da 31 persone, di cui 23 affette da Parkinson. Una parte di queste registrazioni è servita ad addestrare quattro modelli di IA a riconoscere caratteristiche vocali indicative della malattia, come raucedine e variazioni irregolari nel tono.
I modelli, una volta allenati, sono stati testati con nuove registrazioni degli stessi partecipanti. Il risultato? Una capacità diagnostica superiore al 90%.
Un passo avanti importante che dimostra come la tecnologia stia ridefinendo i confini della medicina. Mentre entriamo in una nuova era di innovazione sanitaria, rimanere aggiornati sugli strumenti emergenti diventa fondamentale—per medici, ricercatori e pazienti.
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